Giuse The Lizia: I Cani e l’indie italiano: un’eredità musicale generazionale
- Pietro Collicelli
- 9 apr
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 12 mag
Il 3 giugno 2011 come spartiacque dell’indie italiano
C’è uno spartiacque nell’indie italiano datato 3 giugno 2011. È fatto di guardie infami, di cene al Pigneto, di adesivi sui caschi, di malinconia ostentata e fumata. La storia di una generazione di adolescenti, gli ultimi nati dentro un mondo analogico che scoprono e flirtano con il digitale, sopravvivendo come possono ad una rivoluzione sociale e sentimentale che di lì a poco ci avrebbe travolti. La storia racchiusa dentro le nove tracce (+ due strumentali) de Il sorprendente album d’esordio de I Cani.
ITPOP: nascita di una nuova scena musicale italiana
Nove fotografie, scattate da Niccolò Contessa ad alcuni momenti peculiari e irripetibili della sua vita e del nostro paese, creano la materia prima di un linguaggio che verrà poi formulato negli anni a venire dalla scena che oggi chiamiamo ITPOP. Foto che si fingevano in pellicola ma erano fatte con i primi iphone, dalle quali sbucano i borghesi, i giovani, i fasci, le coppie, i pariolini: personaggi esasperati dallo humor e dai complessi di un ventenne che si muove in una Roma oggi scomparsa (è scomparsa davvero o siamo cresciuti noi?).
L’impatto de I Cani: ascoltare per capire
Non servono gli articoli (di certo non questo) o addirittura i romanzi per mettere in luce l'impatto istantaneo e la legacy decennale del progetto I Cani sul nostro DNA musicale (però leggili comunque, mioconsiglio Ti Prego Non Ridurmi ad Icona di Stefano Pomes), è sufficiente ascoltare. Ascoltando ho scoperto dei riverberi anche dove non mi aspettavo (più) di trovarne. Ad esempio dentro a 404 (una canzone de I Cani) di Giuse The Lizia, il vero protagonista di questo focus.
Chi è Giuse The Lizia: voce della GenZ e nuovo cantautore italiano
Recap tascabile se non lo conosci: ha 23 anni e già da 4 sta facendo il panico, scrive canta e si colloca a pieno titolo tra i portavoce più caldi della GenZ (mioconsiglio l'EP Lalalacrime, poi se ti garba da lì digghi il resto). Personalmente non apprezzo tutto e trovo la penna spesso lontana dalle mie corde (aka sono vecchio), ma nel suo album più recente INTERNET sono tornato a cuorare un discreto numero di pezzi.
404: tra omaggio e stile personale
Torniamo al brano uscito a fine marzo: 404 racconta la parabola di una storia d'amore e lo fa in chiave Hipsteria, con riferimenti talmente espliciti e vicini allo stile di NC da avermi ammetto ad un primo ascolto preso male, triggerandomi il nervo riservato a delinare il confine tra parodia e tributo. Ma invito a darne più di uno: emerge in alcuni dettagli il lavoro sartoriale raffinato fatto da Giuse nel provare a vestire i panni del nostro (esercizio che non auguro a nessuno). Lo fa bene e in maniera interessante, rispettosa e soprattuto deliberata, come ho poi appurato sentendolo citare I Cani as "il mio grande amore dei tempi del liceo, che ho sempre ammirato per come raccontavano la loro generazione".
Generazioni a confronto: il telefono come simbolo di continuità
Stupisce fare il calcolo degli anni di differenza tra i due, e infatti non facciamolo. Le Coppie si fanno i regali, vanno ai concerti, per dirsi basta si lasciano su Facebook. Quindici anni dopo Anna e Marco si conoscono a Campari e si lasciano sull' iphone, e forse proprio l'iphone rappresenta precisamente la vibe di 404, un oggetto transizionale da sempre diverso ma uguale che fa da ponte tra le due gen. La prima che sospettosa lo vede arrivare, scopre di avere internet nelle tasche, impara a desiderarlo e a non lasciarlo più. La seconda, alla quale il telefono non sta letteralmente più in tasca, ed esaurita affaticata angosciata riprende ad uscire, a comprare vinili e fashion usato.
Un tributo riuscito all’indie pop dei primi anni 2010
A seconda di come la guardi 404 potrebbe sembrarti un furto o un remake - io penso sia entrambe le cose, come forse ogni altra canzone d'amore, ed è il motivo per cui gira bene. Una storia nuova che ci è familiare, normale e fatta di parole povere, nel raccontare la quale Giuse si è innegabilmente divertito ad immedesimarsi nel pov di Contessa (più o meno consapevole di andare incontro a plotoni di fanboys nostalgici come il sottoscritto pronti a fargli il pelo col fucile spianato, già per il coraggio merita gli stream).
Conclusione: 404 come ponte tra due epoche musicali
Musicalmente è confezionata ad arte da una produzione in puro stile Canonico anni dieci: gli stessi lead sintetici - le batterie quantizzate - il basso sincopato: un falso storico ben riuscito.
Un pezzo che dal vivo farà ballare e (ci auguro) scordare la vanità dei paragoni generazionali: proviamo a sentirci brillanti leggendo David Foster Wallace o ascoltando Stefano Nazzi, scopriamo di non esserlo e che va bene così.
Comments