L’ARTE COME TERAPIA DELL’ANIMA
- Teresa Perri

- 9 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Nel suo nucleo più profondo, l’arte è molto più di una manifestazione di bellezza: è un linguaggio dell’anima, un mezzo di equilibrio, una cura silenziosa per la psiche.
L’idea dell’arte come terapia, o arteterapia, nasce quando la medicina inizia a riconoscere la connessione cruciale tra ingegno e salute mentale.
Eppure, molto prima della scienza, erano i rituali, gli sciamani, i gesti primordiali della creazione a usare la pittura e la scultura per purificare, per ricominciare.
L’ARTE COME MEDICINA PRIMA DELLA MEDICINA.
Nel corso del Novecento, l’arteterapia prende forma come disciplina.Tra le figure chiave agli albori emerge Carl Gustav Jung, che invitava i suoi pazienti a disegnare sogni e visioni per indagare le profondità dell’inconscio.

Negli anni ’40, l’artista britannico Adrian Hill conia il termine art therapy, osservando come disegno e pittura aiutassero i malati di tubercolosi a ritrovare vita e forza.
Nello stesso periodo, negli Stati Uniti, Margaret Naumburg, artista e pedagoga, fonda una delle prime scuole di arteterapia, basando tutto su un principio: creare libera, sblocca, guarisce.
L’arteterapia offre un linguaggio alternativo, capace di aggirare i limiti della parola.Quando il dolore non si dice, si dipinge. Quando la paura non si spiega, si modella.
NON SERVE UN CAPOLAVORO. SERVE UN RESPIRO.
L’obiettivo non è creare un’opera perfetta, ma attraversare il processo, svelando ciò che si agita dentro.
Dal punto di vista emotivo, l’arteterapia agisce come una valvola di sfogo contro ansia e stress, offrendo uno spazio sicuro dove la rabbia, la tristezza e i timori possono esistere — e trasformarsi.
Sul piano cognitivo, stimola pensiero critico, concentrazione e memoria, aprendo nuove connessioni.E, forse più di tutto, restituisce fiducia nel sé, la percezione che creare è ancora possibile, che siamo ancora qui.

VEDERSI ATTRAVERSO LA PROPRIA OPERA È RINASCERE.
Osservare ciò che si è costruito, anche imperfetto, diventa atto di consapevolezza.Un viaggio introspettivo che ci riporta dentro noi stessi, dove l’arte non è fuga ma ritorno.
In ambito terapeutico, l’arteterapia si affianca con efficacia a percorsi contro depressione, stress post-traumatico e dipendenze. Non sostituisce la cura: la amplifica. E ci ricorda che, a volte, guarire significa solo riuscire a creare di nuovo.





Commenti