CASCINELLI – E LA SUA SUMMER MEMORIES
- Valentina Bonin

- 23 giu
- Tempo di lettura: 1 min
Sabato pomeriggio, tra le stanze sospese della Fondazione Sozzani, CASCINELLI ha lasciato un segno silenzioso ma preciso con Summer Memories. Non una sfilata. Non una collezione messa in mostra. Ma un atto intimo. Una dichiarazione emotiva.
Il brand – nato appena un anno fa da Filippo Cascinelli Staudacher, con alle spalle Prada e Versace – ha costruito un’esperienza espositiva fatta di frammenti, gesti minimi, memoria e natura. Quattro scene. Poche parole. Molta materia.

CASCINELLI non urla. Sussurra.
Con nylon riciclati ultra leggeri, dettagli tecnici, ricami 3D come impronte floreali d’infanzia. Ogni giacca ha un nome. Ogni nome, una storia. Ogni storia, un legame affettivo cucito dentro la pelle.
L’infanzia non è finita. È diventata outerwear.
La collezione Primavera Estate 2026 si muove in un territorio sospeso tra romanticismo e funzionalità. Colori presi dal cielo e dalla terra: bianco nuvola, azzurro pieno, sabbia matura. Poi il bordeaux vinaccia, che arriva e spacca: profondo, nostalgico, elegante senza sforzo.
I volumi sono leggeri, i movimenti fluidi. Zip termosaldate, gilet corti, cappucci staccabili. I dettagli sono tecnici, ma l’effetto è emotivo. Come se ogni capo sapesse dove sta andando, e da dove viene.
Un’estate che resta addosso
Summer Memories non è nostalgia. È riappropriazione. È l’infanzia vista da adulti che non hanno smesso di sentire. L’uomo immaginato da CASCINELLI non ha paura di essere sensibile, di camminare nel verde con occhi spalancati. Un’estetica fatta di pause, non di performance.
CASCINELLI non cerca hype. Cerca radici. E riesce, in silenzio, a ricordarci che la moda può ancora emozionare, senza dover spiegare troppo.
Scopri l’universo di CASCINELLI e lasciati trasportare da un’estate fatta di ricordi, dettagli e poesia.

















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