NYFW 2025 BACKSTAGE EXPERIENCE – DIARIO CRUDO DI CAOS E CREATIVITÀ
- Angela Baumgartner
- 7 ott
- Tempo di lettura: 3 min
Ho avuto una settimana… una fashion week, per l’esattezza. Sono qualcuno che ha studiato moda, ma ora lavora in ufficio, comunque nel settore, quindi sono entusiasta e allo stesso tempo disincantata.
LA FASHION WEEK NON È SOLO UN EVENTO IN CALENDARIO – È UNA PROVA.
Questo settembre ero determinata ad avere una buona fashion week. Il mio compleanno cadeva proprio in quei giorni, così come una vacanza dei miei genitori a cui ero invitata. Ma la fashion week è un momento per fare networking, vestirsi, vedere il lavoro di tante persone: non qualcosa da perdere. Non avendo giorni di ferie da spendere, sono rimasta a New York e ho cercato eventi a cui partecipare e persone da incontrare. La pressione per rendere questa settimana degna era alle stelle.
Entrare, non pagare per l’accesso
Ci sono show aperti al pubblico a pagamento, ma dopo aver preso una laurea costosa in moda, sono troppo testarda per prendere parte alla sciocchezza di pagare per una sfilata a cui dovrei partecipare da dentro.
Un modo per esserci è fare il dresser backstage, cosa che ho fatto già più volte. Appena il CFDA ha pubblicato il calendario di NYFW, ho controllato quali show fossero nel weekend o dopo il lavoro e ho scritto a tutti i contatti che avevo salvato da annunci “cercasi intern”. Fortuna ha voluto che un brand rispondesse dicendo che volevano il mio aiuto per la loro prossima sfilata. Avevo già lavorato per loro a settembre scorso, una settimana dopo essermi trasferita a New York. Non mi avevano risposto a febbraio, quindi non avevo molte speranze. Ma eravamo di nuovo in pista!
L’energia del pre-Fashion Week
Nel frattempo, in un anno a New York, ero riuscita a farmi alcuni amici nel settore con cui condivido dettagli sugli eventi. La mia fashion week in realtà era iniziata un giovedì sera, con le opening delle gallerie a Chelsea. Quella settimana riaprivano dopo la pausa estiva, quindi sono andata a fare un giro prima di incontrare i miei amici. Tutti erano elettrizzati, felici di tornare a Chelsea dopo l’estate. Poi ci siamo spostati allo store Valentino per un listening event. È stato un inizio tranquillo per il pre-fashion week.
A NEW YORK NEANCHE IL RISCALDAMENTO È SOFT – OGNI COSA È RUNWAY.
Harley De Oliveira – Upcycling come manifesto
Una mia amica ci ha invitati a una sfilata di moda sostenibile domenica, dello stilista Harley De Oliveira.
UPCYCLED COUTURE NON È UNA TENDENZA – È UNA PROVOCAZIONE.
Ho indossato la maglia che avevo realizzato da vecchi ritagli e ho incontrato i miei amici al Lower East Side. I modelli uscivano lentamente, posando accanto a stazioni che mostravano l’ispirazione di ogni outfit. Il pubblico si muoveva come un’onda, aprendosi e richiudendosi attorno ai modelli. Gli abiti erano camp, artistici, divertenti. Alcuni erano fatti con materiali improbabili, come portabicchieri e bustine da tè. Il mio preferito era un look rosso e nero realizzato con bottoni vintage che mi ricordava i pois di una coccinella.
Twink Next Door – Moda come teoria del caos
Martedì sono stata invitata allo show di Twink Next Door nel seminterrato di un BBQ restaurant a Chelsea.
Il dress code era “il più oltraggioso”, ma la maggior parte dei miei abiti speciali era rimasta a casa dai miei genitori, così ho indossato un car dress che avevo fatto e ho provato a darmi un look da Fashion Model Barbie. Sono arrivata davanti al locale e, dove altrove mi sarei sentita ridicola, lì mi sono accorta che tutti erano vestiti in modo ancora più folle.
SFILATA O PARTY? A NEW YORK LA LINEA È SEMPRE SFUMATA.
Dentro, lo show era pura festa: corsetti fatti con gonfiabili, pollo fritto servito al pubblico, urla e drink sul catwalk. Caos puro, ma vivo.
Dall’athleisure al backstage rush
Sabato la mia amica Apple ha organizzato un evento di pilates al parco per il lancio del suo brand Aapple Athletics.
Prodotti colorati e pieni di pattern, in totale contrasto con il grigiore del fitnesswear mainstream. Un modo fresco e intelligente di mostrarli.
Domenica, la giornata clou: la sfilata ufficiale in calendario NYFW. Indossavo una camicia a pois, mi sentivo fuori posto finché non ho visto che facevano parte della collezione. Backstage, il solito turbine: capelli, trucco, organizzazione frenetica.
Ho notato tre colori trend previsti per il 2026: giallo brillante, viola elettrico, teal. Strani sulla carta, ma magici sulla passerella.
IL VERO SHOW INIZIA SEMPRE BACKSTAGE.
L’adrenalina della passerella
Vestire le modelle è stato intenso: una prova andata male, poi la correzione e infine il successo.
Dopo gli applausi e le foto, sono rimasta più a lungo di tutti. Non perché dovevo, ma perché non volevo andarmene.
Direi che questa fashion week è stata un successo. Mi sono vestita, ho conosciuto persone nuove, ho visto abiti provocatori e ispiranti.
LA MIA TAKEAWAY? NON VOGLIO SOLO GUARDARE LA MODA. VOGLIO CREARLA.
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