POP ART: LA RIVOLUZIONE DELLA CULTURA POP E DELLA SOCIETÀ DEI CONSUMI
- Teresa Perri

- 27 ott
- Tempo di lettura: 2 min
La Pop Art, che sta per Arte Popolare, non è stata solo una corrente estetica, ma un vero eproprio fenomeno culturale che ha cambiato il modo di vedere l'arte nella modernità. Nata trala fine degli anni Cinquanta e affermatasi negli anni Sessanta, soprattutto negli Stati Uniti ein Gran Bretagna, rappresenta la prima avanguardia che non si allontana dalla realtàcontemporanea, ma la abbraccia completamente, scegliendo come musa la società deiconsumi di massa. Il suo impatto va ben oltre la pittura e la scultura, influenzando in modosignificativo la grafica, il design e la percezione popolare dell'arte.
Gli oggetti diventano icone
Il gesto fondante della Pop Art è il prelievo di oggetti. Gli artisti non si concentrano più sutemi storici, mitologici o sull'introspezione, ma si rivolgono al banale, al seriale, al prodottoindustriale. Lattine di minestra Campbell, bottiglie di Coca-Cola, imballaggi di Brillo, e anchei volti di celebrità come Marilyn Monroe o Elvis Presley vengono estratti dal loro contestocommerciale e riproposti come soggetti artistici. Questa scelta non è solo tematica, marappresenta un profondo commento sociologico: l'oggetto di consumo e l'icona mediaticadiventano i nuovi feticci del mondo moderno, simboli universali di una cultura condivisa eomologata.

Il linguaggio della riproduzione
Per comunicare questo contenuto "di massa", la Pop Art utilizza un linguaggio impersonale emeccanico. Figure chiave come Andy Warhol perfezionano la tecnica della serigrafia per lariproduzione in serie delle immagini. Questo metodo non solo accelera la produzione, manega deliberatamente l'unicità dell'opera d'arte, replicando la logica della catena dimontaggio e trasformando l'artista, come diceva lo stesso Warhol, in una "macchina".
La serialità diventa il metro di misura dell'arte nell'era industriale. Allo stesso modo, RoyLichtenstein porta sulla tela l'estetica audace e piatta della pubblicità e dei fumetti, isolandosingole vignette e ingigantendo i puntini tipografici (Ben-Day dots) per mettere in evidenza lanatura mediata e riprodotta dell'immagine.
Critica o celebrazione? Il cuore ambiguo della Pop Art
L'elemento più discusso della Pop Art risiede nella sua ambiguità tra critica e celebrazione.Questo movimento è spesso accusato di essere una semplice apologia del capitalismo e delkitsch. Tuttavia, l'uso del distacco, dell'ironia e della ripetizione ossessiva suggerisce unaconsapevolezza più profonda.
L'artista Pop funge da specchio freddo e neutrale, registrando e documentandol'alienazione e l'omologazione del mondo che lo circonda. Mostrando l'oggetto quotidiano inmodo ossessivo e gigantesco, lo priva della sua utilità e lo rende strano, invitando lospettatore a riflettere sul significato della propria identità in un ambiente saturo di stimoli emerci.

Un’eredità ancora viva
In conclusione, la Pop Art ha rappresentato un punto di svolta irreversibile. Ha abbattuto ladistinzione gerarchica tra "arte alta" e "cultura bassa", legittimando l'immaginario popolarecome materia prima estetica. In questo senso, non solo ha immortalato la società deiconsumi, ma l'ha anche influenzata profondamente, lasciando un'eredità concettuale estilistica che continua a essere vitale nel design, nella moda e nell'arte contemporanea.





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