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SUNNEI SS26 — QUANDO LA MODA SI METTE ALL’ASTA

  • Immagine del redattore: Valentina Bonin
    Valentina Bonin
  • 29 set
  • Tempo di lettura: 1 min

SUNNEI non fa sfilate. Le smonta. Le rivende. Le brucia.  Per la Spring/Summer 2026, Messina e Rizzo hanno messo in scena un’asta immaginaria in partnership con Christie’s, dove il pubblico non comprava abiti ma identità: prima il logo del brand, poi gli stessi direttori creativi, battuti come lotti davanti a 150 ospiti armati di “fashion dollars”.


Moda come finanza. Creatività come moneta. La collezione SS26 scivolava ai margini, indossata dai membri della community in veste di telefonisti. Non outfit da guardare, ma strumenti di un’architettura concettuale: parte di uno spettacolo che sovrapponeva finzione e realtà, desiderio e valore, apparenza e verità.

SUNNEI SS26


Il colpo di scena: poche ore dopo, l’asta si è trasformata in realtà. Loris Messina e Simone Rizzo hanno annunciato le dimissioni. SUNNEI si è venduto davvero, lasciando il pubblico sospeso tra performance e addio.

Non una critica, ma un gesto teatrale, crudele e iperbolico: mostrare le contraddizioni del sistema moda senza offrire risposte, solo una scena congelata in cui tutto è in vendita e niente ha prezzo.

SUNNEI SS26 non ha sfilato. Ha firmato un testamento. Credits: SOUND DESIGN: TOCCI

HAIR: Marco Steri

MAKE-UP: Camilla Romagnoli

SPECIAL THANKS: Christie’s Italia, Cristiano De Lorenzo

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