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Corea del Sud, due settimane in movimento

  • Immagine del redattore: Valentina Bonin
    Valentina Bonin
  • 20 ago
  • Tempo di lettura: 2 min

Un itinerario personale tra Seoul, Jeju e Busan, tra estetica urbana, natura e cultura visiva


La Corea del Sud è uno di quei luoghi che sembrano vivere in avanti: veloci, visivi, infiniti.  In queste due settimane di viaggio, tra tappe beauty e templi, paesaggi vulcanici e villaggi colorati, abbiamo costruito un percorso che non vuole essere una guida turistica, ma una sequenza di sguardi.  Un itinerario per chi cerca ispirazione tra K-culture, architettura urbana, caffè indipendenti e dettagli quotidiani.


SEOUL


Corea del Sud: La città stratificata


Hongdae e i primi giorni Il viaggio comincia a Hongdae, quartiere creativo dove street style, musica e cultura visiva convivono a ogni angolo. Tra uno skincare stop alla PPEUM Clinic e i primi esploratori urbani sulla Hongdae Shopping Street, mi immergo nel cuore giovane della città. Non mancano i riferimenti al K-pop: da KQ Entertainment ai tanti fan café che punteggiano il quartiere.


Dal monte Ansan alla N Seoul Tower Alterno il caos al silenzio con una camminata sul monte Ansan lungo il sentiero Jarak-gil, e un caffè immerso nel verde. Più tardi, mi sposto verso Gwanghwamun: Namdaemun Market è un'esplosione di suoni e profumi, mentre la vista dalla N Seoul Tower cambia totalmente la prospettiva.


Tradizione, templi e palazzi reali La parte più simbolica arriva con il Jogyesa Temple, il Cheonggyecheon Stream e il maestoso Gyeongbokgung Palace, dove la storia coreana si fa visibile tra geometrie perfette e architetture restaurate.



JEJU


Ritmo lento, paesaggi aperti


A Jeju si cambia passo. Dopo una settimana nella densità urbana di Seoul, l’isola vulcanica apre spazi più naturali e ritmi dilatati. Alloggio nei pressi di Seohaean-ro, tra spiagge tranquille, pioggia fine e colazioni semplici. Jeju non è fatta per essere corsa. È uno spazio da ascoltare.



BUSAN


Colore e prospettive verticali


Dal cielo al mare Dopo Jeju, volo su Busan. La città è più verticale, più diretta. La visita all’Oryukdo Skywalk (una passerella sospesa sul mare) segna l’ingresso visivo in uno dei luoghi più dinamici del paese.


Gamcheon e i contrasti Il giorno seguente è dedicato al Gamcheon Culture Village, il quartiere artistico noto per le sue case colorate e le installazioni a cielo aperto. 


Tra i vicoli, le gallerie indipendenti e le scale irregolari, Busan mostra il suo lato più creativo. Chiudo la giornata al Samgwangsa Temple, luogo spirituale in cui lanterne e silenzio si intrecciano.




Ultimi giorni tra modernità e memoria


KTX e città contemporanea Il treno veloce da Busan a Seoul mi riporta nella capitale. Alloggio vicino a Dongdaemun, e dedico le ultime ore a esplorare il versante pop della città: una giornata tra Lotte World, la Lotte Tower e una piccola mostra dedicata a Studio Ghibli.

La conclusione del viaggio passa attraverso le vie dello shopping: Olive Young e gli store coreani diventano l’ultima immersione nella cultura pop e quotidiana di Seoul, tra cosmetici, gadget e piccoli dettagli da riportare a casa.



Post Scriptum


Questo viaggio non è stato solo un itinerario, ma un modo per mappare interessi, luoghi e dettagli visivi. 


Un mix di estetica, abitudini e percorsi personali che può ispirare chi vuole scoprire la Corea attraverso uno sguardo creativo e indipendente.


📍 Luoghi principali

  • Seoul: Hongdae, Gwanghwamun, Jogyesa, Gyeongbokgung

  • Jeju: Seohaean-ro, costa ovest

  • Busan: Gamcheon, Samgwangsa, Oryukdo

  • Extra: Seokchon Lake, Lotte Tower, Studio Ghibli Collection

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