L’ARTE È METAMORFOSI. SEMPRE.
- Teresa Perri
- 25 set
- Tempo di lettura: 2 min
L’arte è il linguaggio che l’umanità conosce dai tempi più antichi. Le sue origini risalgono a migliaia di anni, in epoche preistoriche. All’inizio, non era un affresco o una scultura, ma pezzi di pietra grezza che gli antenati scheggiavano e lavoravano con abilità. Sotto forma di arte, sulle pareti delle grotte della Francia e della Spagna, i primi discendenti presero a fare pitture rupestri in grotte come Lascaux e Altamira.
IN QUELLE FORME PRIMORDIALI, L’ARTE ERA SOPRAVVIVENZA: UN GESTO CRUDO PER TENERE TESTA AL MONDO ESTERNO E LEGARSI A ESSO.

L’arte nasce come sopravvivenza. È rito. È connessione.
A partire dal Neolitico, non solo cacciavano incisioni e rituali, ma l’umanità iniziò a disegnare geometrici e altri simboli astratti sulla parete. Inoltre, sono apparse le prime sculture, direttamente correlate alla significatività della fertilità e della natura. Un noto esempio di questa fase è la statuetta Venere di Willendorf, una piccola statuetta femminile che sottolinea le linee curve e la pienezza, esaltando in tal modo la femminilità. UN CORPO MINUSCOLO, MA UN SIMBOLO IMMENSO: LA FEMMINILITÀ COME FORZA PRIMORDIALE, FERTILE E INDOMABILE.
Inoltre, l’arte è anche un mezzo per esprimere ciò che non può essere detto con le parole. Non appena le civiltà divennero antiche, l’arte servì anche per registrare i fatti e meglio materializzare loro stessi. L’arte egizia, a sua volta, aveva un grande obiettivo sconfiggere la morte in tutte le sue manifestazioni. Ogni piramide, ogni scultura da cippo, ogni statua sul bancone e persino i mosaici nelle tombe erano manifesti dell’immortalità.
Dalla bellezza ideale al potere politico: l’arte diventa propaganda.
I greci, per quanto riguarda l’arte, hanno cercato persino di rappresentare la perfezione umana e l’armonia. Diedero un’immagine più avvolgente, articolata in rilievo. Questo contrastava con l’apparente rigidità degli egizi, i greci avevano in mente l’aspetto del corpo umano. Avevano scolpito immagini non sulle scale della realtà, bensì su quanto desideravano che fosse. NON UNA COPIA DEL MONDO, MA LA SUA VISIONE IDEALE: L’ARTE COME PROIEZIONE DEL DESIDERIO UMANO. I Romani ereditarono l’arte greca, ma la resero molto più pratica e meno idealista. La loro arte aveva un obiettivo molto preciso, celebrare l’Impero e
documentare la cronaca.L’arte monumentale, per esempio la Colonna Traiana, non era solo un tributo, ma proprio un documento storico scolpito in quello che narrava le campagne militari per educare e motivare i cittadini. Dopo la caduta dell’Impero Romano l’azione del Cristianesimo, l’arte cambia radicalmente ancora una volta. L’obiettivo principale è la diffusione della dottrina cristiana e l’educazione dei fedeli , la maggior parte dei quali non sapeva leggere. Così, grazie ad affreschi, mosaici, sculture, vetri smerigliati la Chiesa raccontava le storie dalla Bibbia, i fatti e leggende sulla vita dei santi e la propria dottrina, rendendoli accessibili a tutti.
OGGI L’ARTE NON CONSOLA. PROVOCA. SCOMPONE. RISVEGLIA.
Nel ventunesimo secolo, l’arte ha fatto saltare i suoi confini. La Pop Art ha dissolto la linea tra élite e cultura popolare. L’Arte Concettuale ha cambiato le regole: non più l’oggetto, ma l’idea al centro. Oggi l’arte è onnipresente, fluida, inafferrabile. Si manifesta in installazioni, performance, videoarte, street art. Non c’è più una bellezza universale da seguire: c’è il bisogno di pensiero, di confronto, di frattura.
L’arte contemporanea non vuole compiacere. Vuole provocare. Vuole mettere in crisi. Vuole risvegliare.
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